mercoledì 29 ottobre 2014

Matteo Salvini traghetta la Lega verso il Fronte identitario

Riportiamo i fermenti che scuotono la Lega Nord, a dimostrazione della costruzione imminente del Fronte identitario. Chi difende Comunità e Identità, deve combattere unito.

Con la grande manifestazione tenutasi ieri a Milano, 18 Ottobre, la nuova Lega di Matteo Salvini ha passato lo spartiacque tra la vecchia politica tradizionale mantenuta in passato dalla Lega di Bossi ed un nuovo corso che era stato già preannunciato dalla svolta in senso anti europeista fatta da Salvini con le elezioni europee e l’impostazione anti euro.
Indubbiamente questa manifestazione ha segnato un successo personale per Salvini ed una conferma che la nuova linea politica paga in termini di consensi e di potenziale adesione di molti gruppi politici che erano rimasti emarginati dagli schieramenti politici tradizionali.




Lo testimonia il fatto che a questa manifestazione non è intervenuto soltanto il tradizionale bacino di militanti e sostenitori della Lega, in chiave padana, provenienti esclusivamente dalle regioni del nord ma sono arrivati folti gruppi si sostenitori e nuovi militanti anche dal Centro e dal Sud Italia.
In particolare si è vista la presenza di vari gruppi compatti di Casa Pound, gruppo considerato di estrema destra che aveva espresso già da prima la sua adesione alla manifestazione ed alla nuova linea della Lega ma anche altre formazioni meno note, sia di destra che della ex sinistra, il gruppo Patriae, il gruppo Italia Sociale ed altri che vedono nelle iniziative politiche della Lega di Salvini una opposizione anti sistema ed una difesa dei valori sociali ed identitari.
L’idea di una alleanza trasversale dei gruppi identitari era stata già lanciata molto tempo prima, quando Salvini non era ancora il segretario federale, nel Giugno del 2013, nel corso di una riunione a cui avevano partecipato anche Pierangelo Buttafuoco e lo stesso Salvini. Merito di quest’ultimo è stato l’aver saputo attuare questa alleanza impostando la sua linea politica su temi concreti: opposizione all’Euro ed alla eurocrazia di Bruxelles, lotta all’immigrazione/invasione clandestina, rivalutazione del lavoro e delle imprese nazionali contro l’omologazione globalizzatrice, difesa dell’agricoltura nazionale, difesa della famiglia tradizionale, ecc..
Su questa linea, Il percorso di apparentamento con il Front National di Marine Le Pen, ha ottenuto il plauso dei gruppi sovranisti ed è servito da ultimo anche il viaggio in Russia dello stesso Salvini e la sua posizione decisamente schierata contro le sanzioni imposte alla Russia da Bruxelles e da Washington, nonchè il riconoscimento della libera autodeterminazione manifestata dal popolo della Crimea con il referendum di annessione alla Federazione russa.
Tutte posizioni queste che hanno rappresentato un’altro elemento di antagonismo contro quell’appiattimento al “pensiero unico” divenuto dominante e funzionale alle logiche dell’asservimento dell’Italia ai dominatori atlantisti.
Naturalmente, come sempre succede, i media del regime, dal Corriere della Sera alla Stampa ed a Repubblica, hanno cercato di sottostimare la portata di questa manifestazione riducendo il numero dei partecipanti (40.000 secondo questi giornali) rispetto alle ben oltre centomila persone riversatisi in piazza del Duomo dopo alcuni chilometri di cortei da prima di Porta Venezia fino al piazza centrale e attribuendo una esagerata importanza al solito “contro corteo” di protesta fatto dai centri sociali, realizzato dall’abituale gruppo di esagitati che avrebbe voluto disturbare la manifestazione (senza peraltro riuscirci). Non potevano mancare le solite stucchevoli accuse di razzismo e di discriminazione, contro la politica della Lega, fatte dai “professionisti della solidarietà”, quegli enti e quelle organizzazioni (leggi Coop.) che realizzano notevoli profitti tramite l’assegnazione degli appalti ottenuti per l’assistenza e l’alloggio ai clandestini.


Difficile però accusare di razzismo una Lega che ha eletto un esponente della comunità nigeriana, Toni Iwobi, quale addetto all’immigrazione.
Neppure le accuse piovute da esponenti cattolici, come quelle del direttore della Caritas, Roberto Davanzo, hanno fatto breccia ma hanno ottenuto una precisa risposta da parte di Salvini il quale ha ricordato come le insofferenze verso la massiccia presenza dei clandestini che arrivano con l’operazione “Mare Nostrum” provengano da quella parte di popolazione italiana e straniera(quella degli stranieri regolari e residenti da anni nel paese) che si trovano a vivere nelle periferie degradate e sono vittime di discriminazione economica rispetto al trattamento di lusso che il governo e le amministrazioni del Comune offrono ai clandestini (diaria giornaliere ed alloggio in Hotel a 3 stelle) e dalle donne che rincasano da sole la sera utilizzando la metro ed i mezzi pubblici e che sono state spesso vittime di aggressioni da clandestini che vagano allo sbando nelle città italiane.
Al di là di queste polemiche strumentali fatte su tema della manifestazione espresse proprio da quelle organizzazioni che lucrano sul fenomeno dei clandestini, il vero significato politico della manifestazione sta nel fatto che Salvini, con la sua nuova Lega, sta riuscendo nel tentativo di creare un fronte trasversale identitario fra tutti quei gruppi autonomi che non godevano di una rappresentanza politica. Questo è un fatto incontestabile che troverà conferma nelle prossime scadenze previste a breve come quella di creare una associazione federativa tra la Lega Nord e la Lega dei Popoli che raccoglierà le adesioni al centro ed al sud Italia.
Le parole d’ordine sono quelle di dare dignità e sbocco politico a quelle istanze di riconoscimento identitario delle tradizioni, della cultura e delle necessità sociali della popolazione italiana che vengono schiacciate dalla politica globalizzatrice e mondialista fatta dai governi subalterni ai poteri sovranazionali di Bruxelles e dei potentati economici.
Questa la vera sfida futura per Salvini che dovrà vincere anche le resistenze all’interno del suo movimento di coloro che sono ancora legati ai vecchi schemi della politica del passato.
La linea , a nostro modesto avviso, potrà essere vincente e già dalle prime proiezioni si vede una crescita dei consensi che potrà rendere Matteo Salvini uno dei nuovi protagonisti della lotta politica in Italia se riuscirà a mantenere coerenza con i propositi espressi.