lunedì 27 aprile 2015

Io, soldato politico. Parla Andrea, volontario italiano nel Donbass

(Di Alberto Palladino – da “Il primato nazionale”)
Kiev, 27 apr – Bloccati sul confine ucraino con le neonate repubbliche separatiste ribelli riusciamo a contattare Andrea.
E’ un italiano ed è un volontario, ha scelto di combattere per l’ indipendenza del Donbass e ci spiega il perché.

Perché hai deciso di andare a combattere in Novorossiya?
Questa è senza dubbio la domanda più impegnativa, perché  un italiano dovrebbe combattere una guerra a tanti chilometri da casa? La prima cosa che mi viene in mente è che questa  guerra coinvolge noi tutti, e solo una nostra vittoria potrà evitare la terza guerra mondiale. La Russia se accerchiata dovrà rispondere e gli scenari di una grande guerra sul suolo europeo, che tanti reputano fantascientifici, si avvereranno. Da noi si considera oramai un pazzo chi combatte per un ideale e non per il soldo, ma una volta era normale. Secondo, ma non meno importante, sono qui per salvare la popolazione, ora che non combatto sto aiutando a gestire gli aiuti umanitari che arrivano, anche dall’Italia. La gente ci considera i loro difensori e ci ringrazia per quello che facciamo anche se soffrono per la mancanza di quello che da noi sarebbe lo stretto necessario.
In Italia la Russia di Putin subisce spesso mitizzazioni o riceve discredito. Tu che idea ti sei fatto di questo uomo di Stato?
Personalmente sono un grande estimatore di Putin, lo considero un gigante della politica, il più grande statista in circolazione, un politico che ha rotto i nostri schemi di destra e di sinistra. Basti vedere come ha risollevato la Russia dal punto di vista economico, sociale e politico. Non è un despota come viene descritto dai nostri media, il popolo lo ama e lo ha eletto a differenza di qualche nostro democratico presidente del Consiglio. Come ti ho detto non si può etichettarlo con i nostri canoni di destra o sinistra, di sicuro c’è che la sua visione politica dà noia a chi vorrebbe l’egemonia economica e culturale americana, e di sicuro c’è anche che l’Europa avrebbe molto di più da guadagnare ad avvicinarsi alla Russia che all'America.
Le ingerenze straniere in questa guerra sono oramai visibili a tutti. Nato da una parte, Russia dall'altra. Oggi difendere le repubbliche popolari è un modo per lanciare un messaggio geopolitico?
Il messaggio geopolitico è semplice: l’America, e di conseguenza la Nato, finanziando il golpe di Maidan ha intrapreso una guerra alla Russia che è il vero obbiettivo di questo progetto, purtroppo a farne le spese sono i poveri civili che abitano queste terre. Comunque quelle che oggi sono le repubbliche popolari hanno un sogno e l’hanno gridato ad alta voce con il referendum dello scorso maggio, vogliono l’annessione alla Russia. E comunque non ti nascondo che questa è una scelta di parte, e non certo la parte dell’America e della Nato.
Per me il sole sorge ad est!
Perché il governo ucraino si ostina a non riconoscervi lo status di soldati ma vi continuano a chiamare terroristi?

Non chiamano terroristi solo noi ma il 90% della popolazione che al referendum ha votato si all'annessione alla Federazione Russa. Qui i miliziani sono un regolare esercito.