sabato 6 ottobre 2012

Emergenza abitativa a Vicenza. Battaglia per una Destra popolare


Riportiamo il comunicato del Presidente provinciale di Giovane Italia Leonardo Stella. Una battaglia sacrosanta quella per la casa e per la dignità degli interventi assistenziali; Ariete-Spazio Identitario non può che plaudire a tali iniziative.





La giunta Variati ci ha regalato, in un periodo di oggettive e pressanti difficoltà abitative, una serie di provvedimenti che sono a dir poco insufficienti e a tratti aberranti.
Dai provvedimenti che l’Assessore Giuliari si appresta a mettere in campo, emerge un quadro sconsolante.
In primo luogo, vista la miriade di case sfitte presenti in città ci aspettavamo un provvedimento più forte dal Comune che non si limitasse a chiedere un “favore” ai proprietari di quelle case, ma si facesse carico di affittarne in blocco un buon numero per distribuirle a prezzo agevolato ai cittadini in difficoltà.
In secundis poi, non possiamo non notare la cronica mancanza di attenzione a quel mondo giovanile di cui tutti parlano, ma per cui nessuno muove un dito. Siamo stufi di politiche giovanili inconsistenti, molto più simili a contentini che a reali incentivi. Non sarebbe forse meglio lavorare sul predisporre un piano di affitti “sociali”, oppure a dei progetti di edilizia agevolata per le giovani coppie e quanti vogliano rendersi indipendenti dalla propria famiglia, ma ne sono impossibilitati dal caro-affitti? Non pensiamo certo che queste proposte potessero venire in mente ai signori della Giunta, né tantomeno al nostro Assessore alle Politiche giovanili, in altre faccende affaccendata.
Ma il punto più sconcertante della delibera è il modo con cui saranno utilizzate queste case: più persone, tra loro sconosciute, di cultura, sesso, ed età diverse, saranno fatte vivere sotto lo stesso tetto e dovranno condividere la stessa cucina, lo stesso salotto, lo stesso bagno, col rischio di arrivare a situazioni grottesche in cui una pensionata dovrà coabitare con numerose famiglie extracomunitarie, con gli ovvi problemi di convivenza legati alle differenze linguistiche, sociali e di costumi.
C’è la possibilità, non ancora confermata, che sia data la scelta, agli inquilini, di partecipare oppure no a questo programma. Ma è una scelta effimera, perché chi non possiede una casa, non si può permettere di rifiutare nemmeno un sistema come questo, che lede la dignità dell’Individuo.
Ed è proprio questo ciò che più ci preoccupa: è il principio bolscevico che ha portato alla creazione di questo sistema malato, un principio che mette al primo posto i bisogni materiali, senza tenere conto delle necessità spirituali dell’Individuo, per cui avere dei propri spazi privati o un’intimità da condividere solo con chi preferisce, sono delle necessità, e non un lusso cui poter rinunciare.
Per questi motivi Giovane Italia ha deciso di portare avanti la battaglia dell’emergenza abitativa. E la combatterà, è il caso di dirlo, casa per casa.