
La giunta Variati ci ha regalato, in un periodo di
oggettive e pressanti difficoltà abitative, una serie di provvedimenti che sono
a dir poco insufficienti e a tratti aberranti.
Dai provvedimenti che l’Assessore Giuliari si appresta
a mettere in campo, emerge un quadro sconsolante.
In primo luogo, vista la miriade di case sfitte
presenti in città ci aspettavamo un provvedimento più forte dal Comune che non
si limitasse a chiedere un “favore” ai proprietari di quelle case, ma si
facesse carico di affittarne in blocco un buon numero per distribuirle a prezzo
agevolato ai cittadini in difficoltà.
In secundis poi, non possiamo non notare la cronica
mancanza di attenzione a quel mondo giovanile di cui tutti parlano, ma per cui
nessuno muove un dito. Siamo stufi di politiche giovanili inconsistenti, molto
più simili a contentini che a reali incentivi. Non sarebbe forse meglio
lavorare sul predisporre un piano di affitti “sociali”, oppure a dei progetti
di edilizia agevolata per le giovani coppie e quanti vogliano rendersi
indipendenti dalla propria famiglia, ma ne sono impossibilitati dal
caro-affitti? Non pensiamo certo che queste proposte potessero venire in mente
ai signori della Giunta, né tantomeno al nostro Assessore alle Politiche
giovanili, in altre faccende affaccendata.
Ma il punto più sconcertante della delibera è il modo
con cui saranno utilizzate queste case: più persone, tra loro sconosciute, di
cultura, sesso, ed età diverse, saranno fatte vivere sotto lo stesso tetto e
dovranno condividere la stessa cucina, lo stesso salotto, lo stesso bagno, col
rischio di arrivare a situazioni grottesche in cui una pensionata dovrà
coabitare con numerose famiglie extracomunitarie, con gli ovvi problemi di
convivenza legati alle differenze linguistiche, sociali e di costumi.
C’è la possibilità, non ancora confermata, che sia
data la scelta, agli inquilini, di partecipare oppure no a questo programma. Ma
è una scelta effimera, perché chi non possiede una casa, non si può permettere
di rifiutare nemmeno un sistema come questo, che lede la dignità
dell’Individuo.
Ed è proprio questo ciò che più ci preoccupa: è il
principio bolscevico che ha portato alla creazione di questo sistema malato, un
principio che mette al primo posto i bisogni materiali, senza tenere conto
delle necessità spirituali dell’Individuo, per cui avere dei propri spazi
privati o un’intimità da condividere solo con chi preferisce, sono delle
necessità, e non un lusso cui poter rinunciare.
Per questi motivi Giovane Italia ha deciso di
portare avanti la battaglia dell’emergenza abitativa. E la combatterà, è il
caso di dirlo, casa per casa.