venerdì 28 febbraio 2014

Orientamenti militanti. Una bussola per le attività di Ariete

In un periodo come questo è sempre complesso tenere dritta la barra verso quelli che sono gli obiettivi di un gruppo politico. Figurarsi poi quando questo gruppo ha la pretesa di rimanere indipendente e distaccato dalle dinamiche dei partiti.
Per nostra (e vostra) fortuna, Ariete ha sempre le idee molto chiare. L'obiettivo è pretenzioso, lontano certo, ma ogni giorno più vicino.
Essere a Vicenza l'unica alternativa credibile nelle scuole è già una realtà, con il consenso che cresce, le attività di rappresentanza studentesca anche, occorre purtroppo dirlo, nel confronto con la realtà antagonista che vorrebbe sempre veder tacere i ribelli. Ora si deve lavorare sulla città, per darle una dimensione nuova, liberarla dal politicamente corretto e il buonismo di questa amministrazione così poco attenta ai veri bisogni dei vicentini. Serve un vero piano di edilizia popolare e agevolata. Al di là della questione zingari, dove si rischia solo di soffiare sul fuoco del razzismo fine a sè stesso. Sono battaglie superate e stantie se non le si collega ad una visione d'insieme. Certo, fanno incazzare i contributi, i regalini, i privilegi a chi fa di tutto per essere diverso; ma poi, agli Italiani, ai Vicentini, cosa resta? Li si sarà fatti parlare al bar (di andare in piazza l'uomo qualunque non ci pensa nemmeno), ma continuerà ad esserci emergenza abitativa, il 60% delle case popolari continuerà ad essere assegnato a extracomunitari, continuerà ad imperare la disoccupazione giovanile e il vuoto a dominare le coscienze. 
Servono spazi di vera aggregazione giovanile, l'investimento su progetti sportivi nelle scuole. L'organizzazione di un doposcuola dove gli studenti possano esser liberi di usufruire delle LORO scuole, dei campi sportivi. Investire sull'arte: non quella delle mostre milionarie, ma creando dei contesti di confronto e crescita per il tessuto sociale. Fare della Bellezza la stella polare delle scelte di urbanistica: sistemare i parchi, ristrutturare lo Stadio Menti e incentivare il recupero dei vecchi stabili piuttosto che autorizzare la cementificazione di migliaia di metri cubi di territorio vergine.
Tutto questo senza perdere il contatto con quanto avviene nelle vere stanze del potere. Essere riferimento per chi, a Vicenza, non si riconosce in una politica nazionale distante e matrigna. Essere nel nostro piccolo portatori di una visione diversa di Roma e di quello che dovrebbe essere e fare l'Italia. No al Governo Renzi, no al Governo servo di FMI e BCE.
No a questa Europa tecnocratica, per un' Europa delle Patrie e delle Identità con l' alleanza di Marine Le Pen.

Come fare? Noi continueremo a schierarci, sempre e comunque, dalla parte degli ultimi, quelli veri, con sincertià e voglia di cambiamento. E' ora di finirla con la sinistra e la destra da salotto. Serve un'alternativa ardita, occorre forgiare uomini nuovi, che combattano prima contro sè stessi che contro gli altri. Che facciano del sacrificio e del servire la loro missione. Solo così cambieremo Vicenza. Solo così sarà la vinta la guerra del nostro tempo: quella della Tradizione contro il Progresso, dell' Identità contro il Cosmopolitismo. La Guerra dei Legami contro l' Individualismo.