Sempre più spesso mi capita di
fare sogni strani. Quelli fatti solo di immagini, come in un vecchio film.
Quelli che ti fanno svegliare con le gambe tese, tanto da non riuscire a
tollerare di rimanere sotto le coperte. Quando capita, mi sveglio di scatto e
mi alzo. La fatica di riaddormentarsi viene tollerata dal cuore incredibilmente
caldo e dal cervello ormai messo in moto.
Può sembrare banale, di certo non
troppo sano, ma queste immagini mi perseguitano da qualche mese ormai. Sogno di
un gruppo di ragazzi. La loro ansia di lottare, la voglia di riscatto si legge
nel loro sguardo, nella forza con cui si stringono l’avambraccio.
L’ umiltà del sacrificio unita al
non accettare lezioni da nessuno. E’ l’amore per la loro città e per quell’
Italia affaticata, ma pur sempre terra natale, a muoverli.
Li vedo svegliarsi presto la
mattina, schierarsi sui portoni delle scuole per dar volantini. Col buio
perdono le serate al pub, una Guiness in mano e tante risate. Poi escono
salgono in macchina e vanno a colorare di manifesti il grigio della città con la
colla e la rabbia nelle mani che gli danno la forza di fare mattino.
Corrono, corrono forte loro.
Inciampano, ma si rialzano. Cadono, ma continuano ad andare avanti.
I miei sogni finiscono sempre con
quella che sembra una foto: un gruppo di facce, un grande sorriso, facce
pulite. Due ragazzi davanti tengono un tricolore, mentre un altro, uno
spilungone con una camicia a quadri, sventola alta una bandiera pirata.
E poi mi sveglio e mi rendo conto
che non stavo veramente dormendo. Quei ragazzi sono sempre davanti a me, sono
quelli con cui condivido la lotta, la Militanza. Quelli
con cui perdo le ore, per cui non studio. Quelli con cui mi incazzo. Quelli che
faccio flettere. Quelli che mi facevano flettere anni fa quando sono entrato.
Loro sono la mia Comunità, loro
sono Ariete!