venerdì 3 luglio 2015

"Dracma, Patria e accordi con Putin: così batteremo gli usurai"

(Di Antonio Rapisarda - da "Il Tempo.it")

«La gestione della crisi da parte di Tsipras? Tragica». Se di tragedia in Grecia, per vocazione, se ne intendono, a parlare è chi ha comunque sostenuto in Parlamento la richiesta di referendum da parte del premier. Questo «uno» non è uno qualsiasi: dato che lo ha fatto da «destra» che più destra non si può. È Ilias Panagiotaros, deputato di Alba dorata al parlamento. A 42 anni, è già tra i «vecchi» del partito nazionalista che in queste ore è sulla bocca di tutti perché ha votato la richiesta di Tsipras pur contrastando l’agenda del premier. Al Tempo spiega il perché.

Panagioratos, che cosa sta avvenendo in Grecia?
«Il penultimo atto di un dramma che ha avuto inizio nel 1947 con la nuova repubblica e dopo quarant'anni di chiacchiere siamo arrivati a questa situazione».


Avete sostenuto in Parlamento la richiesta del referendum sostenuta da Alexis Tsipras. Sinistra-destra insieme?
«Non abbiamo sostenuto Syriza. Alba Dorata credeva e crede ancora nei referendum: fa parte del nostro programma. Syriza nel 2011 aveva dichiarato che i referendum erano un disastro...adesso hanno cambiato idea. Dove vedete la collaborazione? Abbiamo sempre avuto posizioni patriottiche, invece Syriza no».

Che cosa pensate dell'azione di Tsipras?
«Tsipras ha perso cinque mesi preziosi per poter preparare l’economia e la società greche. Si è ricordato della "patria" perché è l’unica istituzione che funziona e per la quale il popolo intende lottare. Ricordate quello che ha detto Stalin? Per poter convincere i sovietici a difendere il suo regime, li ha convinti che dovevano lottare per la…patria…. Il problema con Tsipras è che se uno non crede nei valori come la patria e la nazione, non può difenderli».

Come giudica l'atteggiamento della Trojka e dei partner europei?
«L’unica cosa che gli interessa è salvare il sistema usuraio. Non gliene frega niente dell'Europa, né delle nazioni né delle patrie».

Che cosa proponete per risollevare la Grecia? 
«Qualsiasi accordo sarebbe la tomba per la Grecia. Tutti i numeri parlano dei miliardi di euro che "noi" dobbiamo pagare e all’orizzonte non si vede nessuna traccia di sviluppo, ma neanche la tendenza di tagliare il debito. L’unica soluzione è la revisione del debito che proverà che la più grande parte di questo è assurdo e ingombrante, e per questo si deve cancellare legalmente. Come ha fatto l’Argentina nel 2004».

Se dovesse vincere il "sì" al referendum? 
«Alba Dorata non voterà mai questi accordi-memorandum che determineranno la morte della Grecia. Meglio poveri ma con dignità che servi di questo sistema usuraio».

E se vincesse il "no"? Volete uscire dall'euro? 
«Siamo per la sovranità nazionale. Vogliamo la dracma, ma prima il nostro Paese deve essere preparato a questo ritorno. Non possiamo cedere subito, perché in queste condizioni sarebbe un disastro. Dobbiamo preparare l’agricoltura, riattivare l’industria, recuperare il nostro mare. Se vince il no e dopo andiamo alle elezioni? Di sicuro non possiamo prendere in giro i greci come ha fatto Tsipras».

Come reputate l’eventuale intervento di Vladimir Putin all'interno della crisi che ha colpito il vostro Paese?
«Auspichiamo un approccio serio con la Russia per una nuova strategia geopolitica, dato che negli ultimi anni è cambiato tanto. Non fosse altro perché con i "nostri" vecchi alleati abbiamo avuto solo disastri. Per quando riguarda il Brics si tratta di un avversario temibile del Fmi per cui è necessario fare accordi con loro».

Il leader di Alba dorata e diversi suoi membri sono ancora in carcere. Eppure il movimento continua a essere molto votato. Che segnale è? 
«Incoraggiante. Porta speranza dentro questa tempesta della globalizzazione, dell’immoralità. Ci sono persone che parlano chiaro e non si tirano in dietro. Hanno resistito al carcere, hanno subito assassini, persecuzioni, ma sono rimaste in piedi. Per ora siamo il terzo partito e tutti hanno paura che andremo più in alto. E noi stiamo arrivando».


Si parla molto in queste ore degli eroi greci della democrazia e della filosofia: Pericle, Platone e così via. Il vostro punto di riferimento chi è?
Ulisse.